Oggi abbiamo partecipato ad un laboratorio nel carcere di Parma, organizzato da Nessuno Tocchi Caino, la lega internazionale da trent’anni impegnata nell’abolizione della pena di morte, attraverso iniziative che nel 2007 hanno portato alla Risoluzione per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali da parte dell’ONU.
Tanti i punti di contatto tra i progetti di giustizia consapevole che portiamo avanti e la loro opera di divulgazione, dentro e fuori dal carcere.
Tra questi la convinzione della necessità di superare il modello retributivo focalizzato sulla pena, fallimentare sul fronte dell’efficacia, del rispetto dei diritti di chi ha commesso un reato, così come di chi l’ha subito.
La sicurezza non si raggiunge con la privazione temporanea o indefinita di libertà e dignità, ma solo attraverso l’inclusione e l’educazione, come peraltro previsto dalla Costituzione.
Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, i rappresentanti di NTC che hanno guidato l’incontro, hanno ricordato come la chiave non sia un miglior diritto penale, ma qualcosa di migliore del carcere. E noi concordiamo pienamente.
Siamo quindi felici di questo incontro, sicuramente foriero di sinergie e progetti comuni, per immaginare e concretizzare una realtà differente, a beneficio di tutti.
Il laboratorio è stata anche occasione per parlare del progetto “Caro amico ti scrivo…” con le persone detenute partecipanti: molti hanno chiesto di aderire con entusiasmo, verranno quindi assegnati ai volontari dell’Area giustizia, ampliando così la rete di queste ricche connessioni!
Un ringraziamento speciale a Mauro Paolinelli, promotore di questo incontro, che ha visto l’affinità tra Liberi Dentro, il percorso di educazione alla consapevolezza di My Life Design Onlus, e Spes contra spem – liberi dentro, motto di Nessuno Tocchi Caino e dell’omonimo film.
“Occhio per occhio e il mondo diventa cieco.” (Gandhi)