La settimana scorsa siamo stati al laboratorio Spes contra Spem nel carcere di Milano Opera, come vi abbiamo raccontato nella news qui disponibile.
Oggi, condividiamo una bellissima lettera inviataci da uno dei partecipanti, entrato in carcere senza alcun titolo di studio ed ora laureato. L’istruzione è stata parte integrante del suo lungo processo di trasformazione, ma è andato ben oltre, come si comprende dalle sue parole…. sarà prezioso averlo con noi alla Giornata Internazionale del Perdono del 6 maggio p.v.
“Ciao, Cristina!
Tu ci hai esplicitamente detto che desideri che ci diamo del tu e io intendo rispettare il tuo desiderio, che è anche il mio, naturalmente.
Ho apprezzato tantissimo il tuo intervento di oggi sul perdono! Continuo a credere che la voce sia come il volto dell’anima. Un volto in suono. Un’immagine che si ascolta, un vedere che si sente. Era poi il nostro respiro che richiamavi, per questa ragione ci hai detto di chiudere gli occhi, immaginare la parola PERDONO a caratteri cubitali, poi la parola PER-DONO, e solo dopo hai voluto conoscere il rispecchiamento della stessa da parte del nostro intelletto.
Perdonami questo ragionare che non conviene alla scrittura. Solo per dire che c’è un confine labile. La retorica è roboante, suona all’esterno.
Bisogna invece risuonare all’interno, esattamente come hai fatto tu oggi con tutti noi. Parlare veramente è farsi doni. Svuotarsi è per-donare, perché il dono non è di una cosa, ma di sé.
Chi per- dona è sempre se stesso che dona.
Chi per- dona si svuota per riempirsi dell’altro, d’altro, per ospitarlo. Ci si può donare. Donare sé a se stesso. Sarà questo diventare ciò che si è. Alla fine ciò che Siamo è un dono che non sappiamo essere o che non ci fanno essere identifìcandocì continuamente con uno scambìo.
Perdonare è forse un dono troppo grande, poiché non reclama in cambio alcunché che non Sia se stesso.
Seppur da remoto, partetiperò volentieri alta Giornata Internazionale del perdono, e sarò onorato di poter dare if mio modestissimo contributo.
Grazie, Cristina!
Cordialmente.
Giuseppe Grassonelli”
Scopri di più sulla Giornata Internazionale del Perdono 2023 a questo link: https://bit.ly/GIP6maggio