Una toccante condivisione di Mauro Paolinelli, volontario attivo nell’ambito della Giustizia, che ha accompagnato i referenti di Nessuno Tocchi Caino presso il carcere di Ancona – Montacuto, per un sopralluogo approfondito e per incontrare le persone detenute nelle varie sezioni.

Ecco la sua testimonianza integrale.

“La visita a questo carcere, definito tra i più disumani d’Italia, è durata 6 ore.

Questo tempo è stato necessario per verificare solo alcune condizioni infernali in cui “vivono” i detenuti nelle diverse sezioni.

Lo stato delle strutture e degli ambienti manifestano lo stesso dolore degli esseri umani presenti e questa è la prima sensazione che ho provato appena varcata la soglia di ingresso.

Parlare di edifici fatiscenti non renderebbe l’idea dello stato in cui versano gli spazi di vita collettiva interna ed esterna alla casa di detenzione; in quei luoghi chiusi ogni manifestazione fisica, vitale, emozionale e mentale è frutto della rabbia, dalla violenza e della ingiustizia quotidiana e ciò produce di fatto un degrado simultaneo fisico della persona e della struttura stessa, soprattutto a livello energetico. 

Questa prigione è lo specchio della nostra società. 

Senza dubbio di smentita, più che di edificio rieducativo siamo difronte ad una discarica di esseri umani. 

I colloqui e le testimonianze raccolte ieri, senza scendere nei dettagli, raccontano di ferite profonde, di fatti violenti accaduti e di illegalità come regola costante ad ogni livello.

Ci siamo riuniti collettivamente nelle tristi stanze comuni di ogni sezione e attraverso la parola, un gesto e una stretta di mano abbiamo attivato un momento di cura, una terapia del cuore che nutre e ‘ripara’ chi ascolta e chi parla. Una goccia nell’oceano che sappiamo essere importantissima ed efficace.

In questo senso posso dire che ha funzionato ma c’è davvero tanto da fare a partire da ciascuno di noi…

La consapevolezza di quanto accade nelle carceri ti fa sentire responsabile di tanto dolore.”

Non possiamo che continuare ad impegnarci con il nostro impegno a favore di una giustizia consapevole, che coinvolga tutti, chi ha commesso un reato, chi lo ha subito, i familiari, gli educatori e la società intera, affinchè il tempo della pena non si riduca a provazione di libertà e dignità ma diventi un tempo di ricostruzione e trasformazione.

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